Biografia di Giuseppe Barsciglie'
Curriculum Vitae
• Diploma di laurea presso l’Accademia di pittura a scenografia –Via Costantinopoli Napoli
• Abilitazione all’insegnamento delle discipline pittoriche;
• Abilitazione all’insegnamento delle discipline plastiche ornamentali;
• Abilitazione all’insegnamento delle discipline e delle arti di grafica pubblicitaria;
• Professa sin da piccolo, poi alle accademie, le arti di alchimia del colore ed antiche maestranze della pittura e scultura.
Curriculum Artistico
Sin da bambino, manifesta una dichiarata predisposizione al disegno ed al colore. Frequenta lo studio d’arte del padre , pittore e scultore sin dal 1933,prima, e durante la II° Guerra Mondiale in Grecia a Cefalonia come Ufficiale del Re, decorato con Croce d’oro dell’Ordine Militare dei Cavalieri di Malta. Tornato in Italia dopo la prigionia nei campi nazisti in Polonia, lavora come scenografo ufficiale di Eduardo De Filippo, fino all’anno Senatoriale 1973.
Il giovane figlio Barscigliè, erede della maestria del padre, dopo aver studiato presso il real istituto d’arte di Napoli , si iscrive all'Accademia di Belle Arti , frequentando i corsi di scenografia e pittura. Completa e perfeziona poi la propria formazione artistica attraverso atelieur ed officine artistiche di molti artisti italiani e stranieri, compagni d’arte del padre ed attraverso le smisurate presenze nei centri contemporanei d’Arte.
Nel 1968 a soli 17 anni esegue una serie di dipinti che interesseranno critici per il film “Casanova” di Federico Fellini, lavori esposti nel 1978 in una mostra organizzata dal Comune di Roma a Cinecittà. Nel 1969 tiene la sua prima personale al museo Municipale di Motarò, l'anno successivo, con i pittori Asensio e Maas, entra a far parte de il Gruppo Sintesis che nel 1970 si fonderà con il Circle d'Art d'Avui che espone in Spagna, Danimarca, Svezia.
A partire dal 1969, il giovane artista Barsciglié apprende la tecnica della tempera e degli oli all'antica che adatta alle sue necessità espressive. Contemporaneamente si interessa alla pittura del passato, da quella tecnica di età pompeiana alle espressioni del manierismo italiano e spagnolo. Nel mitico anno 1969 è invitato alla “Isy Brachot” di Parigi, alla “Prom” di Monaco, alla “Don Chisciotte” di Roma. Con i galleristi con cui ha collaborato, partecipa a numerose rassegne d'arte contemporanea, tra cui: la “FIAC” al Grand Palais di Parigi, la “Fine Arts” di New York, la “Expo” di Milano, all’ “Arte Fiera” di Bologna, alla “Biennale Internazionale d'arte del Fiorino” di Firenze e successivamente alla “Permanente” di Milano, alla “Quadriennale” di Roma, alla “Biennale internazionale della grafica” a Lubiana e a Cracovia. Tiene la sua prima mostra personale in Cile nel 1970 ed allo stesso anno risale la sua prima antologica al Palazzo del Popolo di Todi. Nel 1971 vince il Premio di Pittura “Mazzacurati” di Teramo ed allo stesso anno risale la sua prima mostra personale alla “Galleria del Cavallino” di Venezia. Da questo momento, con regolare scadenza annuale, terrà un calendario molto fitto di mostre personali in prestigiose gallerie italiane. Dopo aver esposto ad Amburgo ed a Londra, nel 1972 riespone a Roma presso la “Galleria Arte 27”. Ha allestito esposizioni personali in molte prestigiose gallerie italiane tra cui “L'Agrifoglio” di Milano, “Il Tempietto” di Brindisi, la “Davico” di Torino, la “Gradiva” di Roma. Nel 1972 si trasferisce per un periodo a Roma ed Urbino dove, frequentando le Facoltà di Architettura, ha modo di approfondire le tecniche antiche di alchimia dell'arte, ampliando i propri orizzonti artistici e tecnici. Nello stesso anno gli viene assegnato il Premio “San Marino”, cui ne seguiranno altri. Nel 1973 si stabilisce a Roma dove vive, studia e lavora per alcuni anni, trasferendosi nel 1979 nel Principato di Monaco. Nel 1974 allestisce una mostra alla Galleria “Sant'Andrea” di Savona presentata da F. Bellonzi: un’esperienza ripetuta l'anno successivo con una nuova personale presso il Palazzo Comunale di Millesimo. Dal 1974 inizia una numerosa serie di mostre collettive promosse dalla “Galleria Forni” di Bologna. Nel 1975 gli viene conferita la medaglia delle Arti Riunite dal Royal Architectural Institute of Canada. Nel 1976 espone alla Sala Faro di Valenza e inizia la sua collaborazione con la “Sala Pelaires” di Palma di Maiorca e con la “Galleria 32” di Milano.
A partire dalla metà degli anni Settanta numerose mostre personali si susseguono in prestigiose gallerie nazionali ed estere fra cui la “Galleria 32” di Milano, la “Galleria Davico” di Torino, “il Gabbiano” di Roma, la “Madison Gallery” di Toronto, la “Galeria Rayuela” di Madrid, la “Galleria Levy” di Amburgo, la “Galleria Pelaires” di Palma di Maiorca, con cataloghi presentati da valenti critici fra i quali De Micheli e Fagiolo dell'Arco. Nel 1975 espone alla “Marlborough Godard Gallery” di Toronto, nel 1976 alla “Marlborough Godard Gallery” di Londra, Zurigo, Roma e New York. La sua prima mostra personale a Parigi presso la “Galleria Visconti” risale al 1977. Nello stesso anno gli viene donata la medaglia per il 25° anniversario della Regina ed ottiene per un periodo la cattedra di Pittura presso l'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Nel 1978 allestisce una personale alla “FIAC” di Parigi e alla “Fuji Gallery” di Tokio, proseguendo la sua attività espositiva con altre personali a Ginevra, Marsiglia, Roma, Bologna. Tiene la sua prima personale a Londra nel 1979 riscuotendo ampio interesse di mercato e di critica. Nello stesso anno espone dei suoi dipinti, già dichiarate opere, con Consagra, Turcato, Sanfilippo, Dorazio, Guerrini, Perilli, Accardi, ma la sua vocazione rimane materica figurativa informale. Ancora nel 1979 espone in una saletta con una sua personale al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Fra le principali rassegne d'arte contemporanea cui l'artista ha partecipato ricordiamo quelle tenute presso il “Museo d'Arte Moderna” di Santiago del Cile (1972, 1974), “Il Volto di Cristo”, nella Sala Sinodo in Vaticano (1975), la “X Quadriennale” di Roma (1979), la “Biennale di grafica” di Livorno (1982). L'artista espone in numerose mostre collettive e personali in importanti gallerie italiane, fra cui la “Bergamini” di Milano, la “Menghelli” di Firenze, La “Bussola” e la “Davico” di Torino, con cui avvia una intensa collaborazione. Viene invitato a partecipare in rilevanti rassegne d'arte nazionali come il “XXIII Premio del Fiorino” di Firenze (1977), la “Rassegna Nazionale di Pittura” di Pistoia (1980), la “Rassegna di Pittura Contemporanea” di Prato (1981), l' “Expo Arte Fiera” di Milano (1987). Partecipa ad importanti manifestazioni artistiche internazionali, fra cui “L'ARCO’ ” di Madrid, “L'Art Fair Stockolm” di Stoccolma, la “Contemporary Art Fair” di Los Angeles, “L'Art Fair” di Londra.
Espone in affermate gallerie estere come la “Prom” di Monaco di Baviera, la “Solomon Gallery” di Londra, la “Hanson Art Gallery” (USA), la “Fomi” di Tokio.
Dalla metà degli anni ottanta in poi la tematica sociale si incentra, nella serie ad essa dedicata, sui miti mass mediali consumati dalla società contemporanea. Negli anni successivi intensifica l'attività espositiva ed incontra a Bruxelles il mercante Guimiot con il quale avvia una intensa collaborazione realizzando numerose mostre in Belgio. Ritornando alla fine degli anni ‘70 lavora su grandi cicli tematici: “La Cena” (1975-76), “Immaginazione e memoria della famiglia” (inizi anni '80), “Teatro d'Italia” (1983-84), “La sera del pittore o della riflessione” (1988-89), (inizi anni '90). Con gli anni Ottanta una vena più intima pervade la serie delle "nature morte" informali e quella delle "ferriere ed altiforni". L’artista espone in numerose collettive e partecipa a premi nelle più importanti rassegne d'arte italiane in cui ottiene alti riconoscimenti. In Abruzzo l’artista è invitato ad esporre al Premio “F. P. Michetti” (dal 1967), ad “Alternative Attuali2” a L'Aquila (1968), al “Premio Sulmona” (1987, 1989, 1994, 1996, 1997, 1998, 1999), alla Fortezza Spagnola de L'Aquila (1990), alla Casa di Dante a Firenze (1985, 1986, 1987), alla “XXX Rassegna Premio Vasto” (1997).
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta espone in Italia ed in Europa riscuotendo l'interesse della critica specializzata. Due grandi mostre antologiche gli sono dedicate nel 1985 e nel 1987, la prima alla Rotonda della Besana di Milano e la seconda a Castel Sant'Angelo a Roma. Sempre nel 1987 vince il Premio per la pittura alla XXX Biennale Nazionale d'Arte Città di Milano. A Londra ed in Italia, con altri giovani e meno giovani, iniza una nuova esuberante ed intensa attività artistica orientata verso un tipo di rinnovamento formale che non poteva non prescindere dalle esperienze neocubiste e dalla pittura astratta italiana. Nel 1980 riceve la laurea ad honorem in Architettura presso il King's College di Halifax. Nel 1981 compie un viaggio in Spagna che lo spinge alla riflessione su di una serie di temi e di argomenti appartenuti alla storia del Paese: viaggi, conquiste, sopraffazioni, violenze, la cui portata esistenziale influenzerà tutti i suoi futuri lavori di pittura, grafica, incisione e scultura (attività che l'artista intraprende a partire dal 1976 con la realizzazione di grandi gruppi plastici e ferrei). Nel 1982 vince il “Premio del Fiorino” di Firenze; realizza, inoltre, numerose opere pubbliche per l'Education National. Fra le esposizioni pubbliche internazionali si ricordano: la FIAC di Parigi del 1979, la Biennale di Mentone del 1980, la Biennale di Vienna del 1981, la Biennale di Sao Paulo in Brasile del 1981. Nel 1982 torna in Italia alla “Galleria 12” con una personale che riscuote un grosso successo di critica e pubblico. Inizia a dedicarsi alla pittura stabilendo relazioni e contatti con i pittori milanesi legati alla poetica del Realismo esistenziale. Nel 1984, a Milano, partecipa all'esposizione “L'immagine e il suo doppio”, rassegna che intende focalizzare le posizioni dei pittori "fra realtà e metafisica". Nel 1985 .Giuseppe Barsciglié Ottiene la Cattedra d’insegnamento a Firenze ed insegna discipline plastiche ornamentali al Liceo Artistico di Firenze poi nel 1986 all’Istituto statale d’Arte di Porta Romana per poi,sempre a Firenze si cimenta professionalmente nella. Comunicazione e pianificazione pubblicitaria nonché grafica pubblicitaria. .. Nel 1986 a Sorrento (Napoli) conosce Morgan Randall (Knighstown, Indiana). Innamorato da sempre dell'Italia e dei paesaggi della costiera amalfitana, dove ha vissuto e lavorato con il giovane Barsciglié, l'artista ha incentrato la sua poetica sui luoghi marini e montuosi della penisola sorrentina, colti nel continuo variare degli effetti della luce. Da ricordare, in particolar modo, due grandi esposizioni antologiche: quella del 1987 al “Gabbiano” di Roma e quella del 1989 presso la “Galleria d'Arte Moderna” di Conegliano Veneto. Nel corso degli anni Ottanta la sua pittura si incentra sugli effetti di una descrittività "neoiperrealista" che trae origine dal linguaggio artistico di Tommasi Ferroni. Partecipa con successo a numerosi premi nazionali ed internazionali ottenendo considerevoli riconoscimenti.
“Del giovane Barscigliè vanno ricordati anche giorni tragici per motivi che ricadono sulla sua non forte salute,stremato fisicamente dagli acri odori e manipolazioni coloristici nocivi che sin da giovanissimo ha manipolato proprio per dare tutto se stesso per lo studio e alle cromie alchimiche artistiche, (ancora tutt’oggi è consapevole dei rischi passati e molto probabili quelli futuri. “
Ritornando all’Uomo Artista –Giuseppe Barsciglié, con le sue partecipazioni al Premio De Nittis di Bari e Foggia 1977-78-79-80-81, alle Biennali Nazionali d'Arte di Milano nel 1989 e nel 1993, alla XXXIV edizione del Premio Suzzara nel 1994, al Premio Michetti di Francavilla a Mare nel 1997. Allestisce numerose personali in prestigiose gallerie italiane ed illustra diversi volumi di poesie, racconti, copertine per libri; si dedica anche alla cartellonistica realizzando circa 90 manifesti per spettacoli teatrali. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche inviando le proprie opere: al “Metropolitan Museum” di New York, al “Museo Puskin” di Mosca, al “Museo Wroclaw” di Cracovia, al “Museo di Eliat” in Israele, al “Museo d'arte contemporanea” di Sofia, nella “Collezione Gucci”, al “Museo di St. Paule de Vence” in Francia, alla “Galleria d'arte Moderna e Contemporanea” di Roma. Dal 1984 al 1994 gli sono stati proposti otto documentari d'autore. Nel 1990 la passione per i viaggi lo porta a compiere lunghi itinerari in Francia ed in Spagna: le impressioni personali ispirate dalla vista di quei luoghi vengono fermate nei suoi diari. Realizza scenografie teatrali per il Teatro Stabile di Roma. G.Barscigliè ha insegnato in diversi stages di pittura in Italia ed in Spagna, tiene numerose mostre personali in gallerie europee ed americane, impronta personali in Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Stati Uniti. Nei suoi lavori le tematiche più ricorrenti sono quelle dell'alienazione, della perdita dell'identità, del mistero che irrompe nella quotidianità e produce una spazialità irreale che destabilizza e disorienta. Dopo la parentesi informale, l’artista ritorna al linguaggio espressivo della pittura di Immagine. Intenso è il suo impegno nella produzione grafica condensata in diversi nuclei tematici. In Italia si dedica alla scultura ed all'arte della ceramica. L'anno seguente è invitato a partecipare alla Biennale dei Giardinidi Venezia. Nel 1991 Barcigliè tiene un’esemplare mostra pitto-scultorea Palazzo Braschi in Roma. Nel 1992 nasce il progetto della “Raccolta Fieschi”, un’ampia donazione di opere a tematica sacra presso il Museo d'Arte Sacra Stauròs di San Gabriele (TE). Nel 1994 gli viene conferito un Premio dal Presidente della Repubblica presso l'Accademia Nazionale di San Luca e nello stesso anno ottiene il 1° premio della Biennale di Milano al Palazzo della Permanente. Nel 1994 partecipa al Premio Sulmona, nel 1995 a Loreto presso il Museo-Pinacoteca della Santa Casa di Loreto ed alla Pinacoteca "F. Bellonzi" di Torre dei Passeri. Nel 1995 riceve a Roma il Premio “Michelangelo Buonarroti”. Numerose sono le sue mostre personali e collettive e non passa giorno che il Barsciglié, in Italia ed in contemporanea all'estero, si faccia scappare una esposizione della sua arte. Nel 1999 si inaugura la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di San Gimignano che ospita suoi dipinti. Le sue stagioni artistiche lo hanno condotto, nel corso degli anni, da una figurazione espressionista all'astrazione segnica, dall'impegno nel campo della cinematografia al realismo lirico che caratterizza la produzione degli anni Ottanta. Presente in Italia al Centro d'Arte “Il Peplo” di Palermo, per un decennio si susseguono altre personali Enna, Caltanissetta, Catania, Messina. Dalla fine degli anni Ottanta inizia ad esporre per la “Galleria Forni” di Bologna e per la “Davico” di Torino con le quali allestisce diverse personali e partecipa ad importanti rassegne d'arte, fra cui l' “Arte Fiera” di Bologna, la “Miart” ciclo giovani biennalisti a Venezia ecc.
Tra i tanti Critici d’arte internazionali, Il suo critico d’arte Luciano Bertacchini di Bologna ed Aldo Angelini, direttore della Rai, e l’ artista Ibrahim Kodra i quali, seguono con entusiasmo il suo felice cammino, superando quasi insieme all’artista vette insormontabili dell’Arte contemporanea. Prestigiosi nomi della critica d'arte si sono interessati alla sua opera.
Barscigliè continua, su tacite richieste, la presentazione delle sue opere all' “Art Fair” di Londra. I lavori si colorano ora di blu, di rosso, di oro, di verde, ed ai toni più caldi si affianca uno spirito apparentemente irrazionale e poetico che imprime alle linee un andamento sinuoso, memoria delle onde del mare e della stratificazione-della-terra.
L'accostamento dei lavori provoca un leggero senso di attrito ed allo stesso tempo testimonia la varietà espressiva che da sempre contraddistingue uno dei massimi rappresentanti del panorama artistico contemporaneo. I due diversi spazi sembrano negarsi a vicenda ma lo scarto non è, a ben osservare, così categorico: anche quando Barscigliè sembra abbandonarsi ad un afflato poetico, libero da rigidi schematismi geometrici, l'occhio riesce comunque a percepire la razionalità impressa a certi moti ondulatori perché nel mondo dell'artista non c'è caos. Nel mondo di Barscigliè tutto è soggetto alle leggi dell'ordine e del disordine allo stesso momento, anche se questo non implica che i lavori manchino della poesia che un grande maestro riesce comunque ad imprimere al proprio lavoro. Il nome dell’Artista Giuseppe Barsciglié entra dal 1973 a far parte dell’Archivio storico Artistico di Firenze,di Roma e Losanna in Svizzera.Tutte le sue opere sono firmate e rigorosamente registrate.
A partire dal suo rientro in Italia, molte mostre personali seguono le prime tenute a Firenze dal 1978 al 1981 in numerose gallerie italiane ed estere fra cui la “Galleria Davico” di Torino, la “Giulia” di Roma, la “Kunstkeller” di Berna, la “Prom” di Monaco, la “Solomon” di Londra. L'artista ha partecipato ad importanti rassegne d'arte a New York, I'Aja, Parigi, Basilea, Londra, Losanna, Tokio, Los Angeles. Oggi vive e lavora nel Chianti Fiorentino, dove imprime molte sue poetiche oltre la pittura e la scultura. Dal Realismo espressivo della metà degli anni Settanta l’artista passerà alle raffigurazioni dei vizi della società attraverso la cosiddetta serie dei "personaggi sociali" (generali, toreri, prelati, borghesi). Da questo momento diviene sempre più conosciuto.
Barscigliè continua a frequentare Artisti d’ogni mondo, amici e compagni di tante battaglie nell’arte e nella cultura attraversando periodi estremi, come quello attuale a causa del suo stato di salute. Grandi artisti e musicisti-gli-affidano-le-copertine-dei-loro-copioni,come-Thierry Mordant, artista che vive nel suo tempo, ha avuto la genialità di immortalare il passaggio all'anno 2000 e con una virtuosità incredibile inizia il 3° millennio. Le opere del pittore-scultore G.Barscigliè sono esposte in permanenza alla “Galleria Pictural” di Montecarlo ed alcune di esse hanno dato vita a francobolli. Le sue visuali hanno molte volte fatto il giro del mondo attraverso grafiche da collezione che ha sempre e personalmente realizzato), copertine per riviste specializzate e non, a volantini e a manifesti per eventi di ogni tipo ( il Festival di Cannes, il Forum Internazionale del Cinema e della letteratura di Montecarlo) e a cataloghi per hotel (Grand Hotel di Cap Ferrat, Hotel Carlton di Cannes). Incontra poi Alberto Sughi di Cesena e collabora con lui per numerose mostre bi-personali in importanti gallerie e musei italiani. Numerosi critici hanno scritto delle sue opere. ( nel 2001 Barsciglié firma il libro antico di Figueras in Spagna, libro reliquie d’arte firmato da Salvator Dalì, Pablo Ricasso e tanti pochi illustri del colore.( conservato presso “Les Trull” di Girona Espana 2000) Sue opere figurano al museo d’arte contemporanea di Dalì, a Figueras, Gerona, LLoret de Mar, Barcelona, Cordoba, Madrid Toledo).
( Barscigliè lavorerà ancora tantissimo tra l’anno 2000 e 2006 anche se la sua salute è più volte minata…)
• Diploma di laurea presso l’Accademia di pittura a scenografia –Via Costantinopoli Napoli
• Abilitazione all’insegnamento delle discipline pittoriche;
• Abilitazione all’insegnamento delle discipline plastiche ornamentali;
• Abilitazione all’insegnamento delle discipline e delle arti di grafica pubblicitaria;
• Professa sin da piccolo, poi alle accademie, le arti di alchimia del colore ed antiche maestranze della pittura e scultura.
Curriculum Artistico
Sin da bambino, manifesta una dichiarata predisposizione al disegno ed al colore. Frequenta lo studio d’arte del padre , pittore e scultore sin dal 1933,prima, e durante la II° Guerra Mondiale in Grecia a Cefalonia come Ufficiale del Re, decorato con Croce d’oro dell’Ordine Militare dei Cavalieri di Malta. Tornato in Italia dopo la prigionia nei campi nazisti in Polonia, lavora come scenografo ufficiale di Eduardo De Filippo, fino all’anno Senatoriale 1973.
Il giovane figlio Barscigliè, erede della maestria del padre, dopo aver studiato presso il real istituto d’arte di Napoli , si iscrive all'Accademia di Belle Arti , frequentando i corsi di scenografia e pittura. Completa e perfeziona poi la propria formazione artistica attraverso atelieur ed officine artistiche di molti artisti italiani e stranieri, compagni d’arte del padre ed attraverso le smisurate presenze nei centri contemporanei d’Arte.
Nel 1968 a soli 17 anni esegue una serie di dipinti che interesseranno critici per il film “Casanova” di Federico Fellini, lavori esposti nel 1978 in una mostra organizzata dal Comune di Roma a Cinecittà. Nel 1969 tiene la sua prima personale al museo Municipale di Motarò, l'anno successivo, con i pittori Asensio e Maas, entra a far parte de il Gruppo Sintesis che nel 1970 si fonderà con il Circle d'Art d'Avui che espone in Spagna, Danimarca, Svezia.
A partire dal 1969, il giovane artista Barsciglié apprende la tecnica della tempera e degli oli all'antica che adatta alle sue necessità espressive. Contemporaneamente si interessa alla pittura del passato, da quella tecnica di età pompeiana alle espressioni del manierismo italiano e spagnolo. Nel mitico anno 1969 è invitato alla “Isy Brachot” di Parigi, alla “Prom” di Monaco, alla “Don Chisciotte” di Roma. Con i galleristi con cui ha collaborato, partecipa a numerose rassegne d'arte contemporanea, tra cui: la “FIAC” al Grand Palais di Parigi, la “Fine Arts” di New York, la “Expo” di Milano, all’ “Arte Fiera” di Bologna, alla “Biennale Internazionale d'arte del Fiorino” di Firenze e successivamente alla “Permanente” di Milano, alla “Quadriennale” di Roma, alla “Biennale internazionale della grafica” a Lubiana e a Cracovia. Tiene la sua prima mostra personale in Cile nel 1970 ed allo stesso anno risale la sua prima antologica al Palazzo del Popolo di Todi. Nel 1971 vince il Premio di Pittura “Mazzacurati” di Teramo ed allo stesso anno risale la sua prima mostra personale alla “Galleria del Cavallino” di Venezia. Da questo momento, con regolare scadenza annuale, terrà un calendario molto fitto di mostre personali in prestigiose gallerie italiane. Dopo aver esposto ad Amburgo ed a Londra, nel 1972 riespone a Roma presso la “Galleria Arte 27”. Ha allestito esposizioni personali in molte prestigiose gallerie italiane tra cui “L'Agrifoglio” di Milano, “Il Tempietto” di Brindisi, la “Davico” di Torino, la “Gradiva” di Roma. Nel 1972 si trasferisce per un periodo a Roma ed Urbino dove, frequentando le Facoltà di Architettura, ha modo di approfondire le tecniche antiche di alchimia dell'arte, ampliando i propri orizzonti artistici e tecnici. Nello stesso anno gli viene assegnato il Premio “San Marino”, cui ne seguiranno altri. Nel 1973 si stabilisce a Roma dove vive, studia e lavora per alcuni anni, trasferendosi nel 1979 nel Principato di Monaco. Nel 1974 allestisce una mostra alla Galleria “Sant'Andrea” di Savona presentata da F. Bellonzi: un’esperienza ripetuta l'anno successivo con una nuova personale presso il Palazzo Comunale di Millesimo. Dal 1974 inizia una numerosa serie di mostre collettive promosse dalla “Galleria Forni” di Bologna. Nel 1975 gli viene conferita la medaglia delle Arti Riunite dal Royal Architectural Institute of Canada. Nel 1976 espone alla Sala Faro di Valenza e inizia la sua collaborazione con la “Sala Pelaires” di Palma di Maiorca e con la “Galleria 32” di Milano.
A partire dalla metà degli anni Settanta numerose mostre personali si susseguono in prestigiose gallerie nazionali ed estere fra cui la “Galleria 32” di Milano, la “Galleria Davico” di Torino, “il Gabbiano” di Roma, la “Madison Gallery” di Toronto, la “Galeria Rayuela” di Madrid, la “Galleria Levy” di Amburgo, la “Galleria Pelaires” di Palma di Maiorca, con cataloghi presentati da valenti critici fra i quali De Micheli e Fagiolo dell'Arco. Nel 1975 espone alla “Marlborough Godard Gallery” di Toronto, nel 1976 alla “Marlborough Godard Gallery” di Londra, Zurigo, Roma e New York. La sua prima mostra personale a Parigi presso la “Galleria Visconti” risale al 1977. Nello stesso anno gli viene donata la medaglia per il 25° anniversario della Regina ed ottiene per un periodo la cattedra di Pittura presso l'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Nel 1978 allestisce una personale alla “FIAC” di Parigi e alla “Fuji Gallery” di Tokio, proseguendo la sua attività espositiva con altre personali a Ginevra, Marsiglia, Roma, Bologna. Tiene la sua prima personale a Londra nel 1979 riscuotendo ampio interesse di mercato e di critica. Nello stesso anno espone dei suoi dipinti, già dichiarate opere, con Consagra, Turcato, Sanfilippo, Dorazio, Guerrini, Perilli, Accardi, ma la sua vocazione rimane materica figurativa informale. Ancora nel 1979 espone in una saletta con una sua personale al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Fra le principali rassegne d'arte contemporanea cui l'artista ha partecipato ricordiamo quelle tenute presso il “Museo d'Arte Moderna” di Santiago del Cile (1972, 1974), “Il Volto di Cristo”, nella Sala Sinodo in Vaticano (1975), la “X Quadriennale” di Roma (1979), la “Biennale di grafica” di Livorno (1982). L'artista espone in numerose mostre collettive e personali in importanti gallerie italiane, fra cui la “Bergamini” di Milano, la “Menghelli” di Firenze, La “Bussola” e la “Davico” di Torino, con cui avvia una intensa collaborazione. Viene invitato a partecipare in rilevanti rassegne d'arte nazionali come il “XXIII Premio del Fiorino” di Firenze (1977), la “Rassegna Nazionale di Pittura” di Pistoia (1980), la “Rassegna di Pittura Contemporanea” di Prato (1981), l' “Expo Arte Fiera” di Milano (1987). Partecipa ad importanti manifestazioni artistiche internazionali, fra cui “L'ARCO’ ” di Madrid, “L'Art Fair Stockolm” di Stoccolma, la “Contemporary Art Fair” di Los Angeles, “L'Art Fair” di Londra.
Espone in affermate gallerie estere come la “Prom” di Monaco di Baviera, la “Solomon Gallery” di Londra, la “Hanson Art Gallery” (USA), la “Fomi” di Tokio.
Dalla metà degli anni ottanta in poi la tematica sociale si incentra, nella serie ad essa dedicata, sui miti mass mediali consumati dalla società contemporanea. Negli anni successivi intensifica l'attività espositiva ed incontra a Bruxelles il mercante Guimiot con il quale avvia una intensa collaborazione realizzando numerose mostre in Belgio. Ritornando alla fine degli anni ‘70 lavora su grandi cicli tematici: “La Cena” (1975-76), “Immaginazione e memoria della famiglia” (inizi anni '80), “Teatro d'Italia” (1983-84), “La sera del pittore o della riflessione” (1988-89), (inizi anni '90). Con gli anni Ottanta una vena più intima pervade la serie delle "nature morte" informali e quella delle "ferriere ed altiforni". L’artista espone in numerose collettive e partecipa a premi nelle più importanti rassegne d'arte italiane in cui ottiene alti riconoscimenti. In Abruzzo l’artista è invitato ad esporre al Premio “F. P. Michetti” (dal 1967), ad “Alternative Attuali2” a L'Aquila (1968), al “Premio Sulmona” (1987, 1989, 1994, 1996, 1997, 1998, 1999), alla Fortezza Spagnola de L'Aquila (1990), alla Casa di Dante a Firenze (1985, 1986, 1987), alla “XXX Rassegna Premio Vasto” (1997).
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta espone in Italia ed in Europa riscuotendo l'interesse della critica specializzata. Due grandi mostre antologiche gli sono dedicate nel 1985 e nel 1987, la prima alla Rotonda della Besana di Milano e la seconda a Castel Sant'Angelo a Roma. Sempre nel 1987 vince il Premio per la pittura alla XXX Biennale Nazionale d'Arte Città di Milano. A Londra ed in Italia, con altri giovani e meno giovani, iniza una nuova esuberante ed intensa attività artistica orientata verso un tipo di rinnovamento formale che non poteva non prescindere dalle esperienze neocubiste e dalla pittura astratta italiana. Nel 1980 riceve la laurea ad honorem in Architettura presso il King's College di Halifax. Nel 1981 compie un viaggio in Spagna che lo spinge alla riflessione su di una serie di temi e di argomenti appartenuti alla storia del Paese: viaggi, conquiste, sopraffazioni, violenze, la cui portata esistenziale influenzerà tutti i suoi futuri lavori di pittura, grafica, incisione e scultura (attività che l'artista intraprende a partire dal 1976 con la realizzazione di grandi gruppi plastici e ferrei). Nel 1982 vince il “Premio del Fiorino” di Firenze; realizza, inoltre, numerose opere pubbliche per l'Education National. Fra le esposizioni pubbliche internazionali si ricordano: la FIAC di Parigi del 1979, la Biennale di Mentone del 1980, la Biennale di Vienna del 1981, la Biennale di Sao Paulo in Brasile del 1981. Nel 1982 torna in Italia alla “Galleria 12” con una personale che riscuote un grosso successo di critica e pubblico. Inizia a dedicarsi alla pittura stabilendo relazioni e contatti con i pittori milanesi legati alla poetica del Realismo esistenziale. Nel 1984, a Milano, partecipa all'esposizione “L'immagine e il suo doppio”, rassegna che intende focalizzare le posizioni dei pittori "fra realtà e metafisica". Nel 1985 .Giuseppe Barsciglié Ottiene la Cattedra d’insegnamento a Firenze ed insegna discipline plastiche ornamentali al Liceo Artistico di Firenze poi nel 1986 all’Istituto statale d’Arte di Porta Romana per poi,sempre a Firenze si cimenta professionalmente nella. Comunicazione e pianificazione pubblicitaria nonché grafica pubblicitaria. .. Nel 1986 a Sorrento (Napoli) conosce Morgan Randall (Knighstown, Indiana). Innamorato da sempre dell'Italia e dei paesaggi della costiera amalfitana, dove ha vissuto e lavorato con il giovane Barsciglié, l'artista ha incentrato la sua poetica sui luoghi marini e montuosi della penisola sorrentina, colti nel continuo variare degli effetti della luce. Da ricordare, in particolar modo, due grandi esposizioni antologiche: quella del 1987 al “Gabbiano” di Roma e quella del 1989 presso la “Galleria d'Arte Moderna” di Conegliano Veneto. Nel corso degli anni Ottanta la sua pittura si incentra sugli effetti di una descrittività "neoiperrealista" che trae origine dal linguaggio artistico di Tommasi Ferroni. Partecipa con successo a numerosi premi nazionali ed internazionali ottenendo considerevoli riconoscimenti.
“Del giovane Barscigliè vanno ricordati anche giorni tragici per motivi che ricadono sulla sua non forte salute,stremato fisicamente dagli acri odori e manipolazioni coloristici nocivi che sin da giovanissimo ha manipolato proprio per dare tutto se stesso per lo studio e alle cromie alchimiche artistiche, (ancora tutt’oggi è consapevole dei rischi passati e molto probabili quelli futuri. “
Ritornando all’Uomo Artista –Giuseppe Barsciglié, con le sue partecipazioni al Premio De Nittis di Bari e Foggia 1977-78-79-80-81, alle Biennali Nazionali d'Arte di Milano nel 1989 e nel 1993, alla XXXIV edizione del Premio Suzzara nel 1994, al Premio Michetti di Francavilla a Mare nel 1997. Allestisce numerose personali in prestigiose gallerie italiane ed illustra diversi volumi di poesie, racconti, copertine per libri; si dedica anche alla cartellonistica realizzando circa 90 manifesti per spettacoli teatrali. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche inviando le proprie opere: al “Metropolitan Museum” di New York, al “Museo Puskin” di Mosca, al “Museo Wroclaw” di Cracovia, al “Museo di Eliat” in Israele, al “Museo d'arte contemporanea” di Sofia, nella “Collezione Gucci”, al “Museo di St. Paule de Vence” in Francia, alla “Galleria d'arte Moderna e Contemporanea” di Roma. Dal 1984 al 1994 gli sono stati proposti otto documentari d'autore. Nel 1990 la passione per i viaggi lo porta a compiere lunghi itinerari in Francia ed in Spagna: le impressioni personali ispirate dalla vista di quei luoghi vengono fermate nei suoi diari. Realizza scenografie teatrali per il Teatro Stabile di Roma. G.Barscigliè ha insegnato in diversi stages di pittura in Italia ed in Spagna, tiene numerose mostre personali in gallerie europee ed americane, impronta personali in Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Stati Uniti. Nei suoi lavori le tematiche più ricorrenti sono quelle dell'alienazione, della perdita dell'identità, del mistero che irrompe nella quotidianità e produce una spazialità irreale che destabilizza e disorienta. Dopo la parentesi informale, l’artista ritorna al linguaggio espressivo della pittura di Immagine. Intenso è il suo impegno nella produzione grafica condensata in diversi nuclei tematici. In Italia si dedica alla scultura ed all'arte della ceramica. L'anno seguente è invitato a partecipare alla Biennale dei Giardinidi Venezia. Nel 1991 Barcigliè tiene un’esemplare mostra pitto-scultorea Palazzo Braschi in Roma. Nel 1992 nasce il progetto della “Raccolta Fieschi”, un’ampia donazione di opere a tematica sacra presso il Museo d'Arte Sacra Stauròs di San Gabriele (TE). Nel 1994 gli viene conferito un Premio dal Presidente della Repubblica presso l'Accademia Nazionale di San Luca e nello stesso anno ottiene il 1° premio della Biennale di Milano al Palazzo della Permanente. Nel 1994 partecipa al Premio Sulmona, nel 1995 a Loreto presso il Museo-Pinacoteca della Santa Casa di Loreto ed alla Pinacoteca "F. Bellonzi" di Torre dei Passeri. Nel 1995 riceve a Roma il Premio “Michelangelo Buonarroti”. Numerose sono le sue mostre personali e collettive e non passa giorno che il Barsciglié, in Italia ed in contemporanea all'estero, si faccia scappare una esposizione della sua arte. Nel 1999 si inaugura la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di San Gimignano che ospita suoi dipinti. Le sue stagioni artistiche lo hanno condotto, nel corso degli anni, da una figurazione espressionista all'astrazione segnica, dall'impegno nel campo della cinematografia al realismo lirico che caratterizza la produzione degli anni Ottanta. Presente in Italia al Centro d'Arte “Il Peplo” di Palermo, per un decennio si susseguono altre personali Enna, Caltanissetta, Catania, Messina. Dalla fine degli anni Ottanta inizia ad esporre per la “Galleria Forni” di Bologna e per la “Davico” di Torino con le quali allestisce diverse personali e partecipa ad importanti rassegne d'arte, fra cui l' “Arte Fiera” di Bologna, la “Miart” ciclo giovani biennalisti a Venezia ecc.
Tra i tanti Critici d’arte internazionali, Il suo critico d’arte Luciano Bertacchini di Bologna ed Aldo Angelini, direttore della Rai, e l’ artista Ibrahim Kodra i quali, seguono con entusiasmo il suo felice cammino, superando quasi insieme all’artista vette insormontabili dell’Arte contemporanea. Prestigiosi nomi della critica d'arte si sono interessati alla sua opera.
Barscigliè continua, su tacite richieste, la presentazione delle sue opere all' “Art Fair” di Londra. I lavori si colorano ora di blu, di rosso, di oro, di verde, ed ai toni più caldi si affianca uno spirito apparentemente irrazionale e poetico che imprime alle linee un andamento sinuoso, memoria delle onde del mare e della stratificazione-della-terra.
L'accostamento dei lavori provoca un leggero senso di attrito ed allo stesso tempo testimonia la varietà espressiva che da sempre contraddistingue uno dei massimi rappresentanti del panorama artistico contemporaneo. I due diversi spazi sembrano negarsi a vicenda ma lo scarto non è, a ben osservare, così categorico: anche quando Barscigliè sembra abbandonarsi ad un afflato poetico, libero da rigidi schematismi geometrici, l'occhio riesce comunque a percepire la razionalità impressa a certi moti ondulatori perché nel mondo dell'artista non c'è caos. Nel mondo di Barscigliè tutto è soggetto alle leggi dell'ordine e del disordine allo stesso momento, anche se questo non implica che i lavori manchino della poesia che un grande maestro riesce comunque ad imprimere al proprio lavoro. Il nome dell’Artista Giuseppe Barsciglié entra dal 1973 a far parte dell’Archivio storico Artistico di Firenze,di Roma e Losanna in Svizzera.Tutte le sue opere sono firmate e rigorosamente registrate.
A partire dal suo rientro in Italia, molte mostre personali seguono le prime tenute a Firenze dal 1978 al 1981 in numerose gallerie italiane ed estere fra cui la “Galleria Davico” di Torino, la “Giulia” di Roma, la “Kunstkeller” di Berna, la “Prom” di Monaco, la “Solomon” di Londra. L'artista ha partecipato ad importanti rassegne d'arte a New York, I'Aja, Parigi, Basilea, Londra, Losanna, Tokio, Los Angeles. Oggi vive e lavora nel Chianti Fiorentino, dove imprime molte sue poetiche oltre la pittura e la scultura. Dal Realismo espressivo della metà degli anni Settanta l’artista passerà alle raffigurazioni dei vizi della società attraverso la cosiddetta serie dei "personaggi sociali" (generali, toreri, prelati, borghesi). Da questo momento diviene sempre più conosciuto.
Barscigliè continua a frequentare Artisti d’ogni mondo, amici e compagni di tante battaglie nell’arte e nella cultura attraversando periodi estremi, come quello attuale a causa del suo stato di salute. Grandi artisti e musicisti-gli-affidano-le-copertine-dei-loro-copioni,come-Thierry Mordant, artista che vive nel suo tempo, ha avuto la genialità di immortalare il passaggio all'anno 2000 e con una virtuosità incredibile inizia il 3° millennio. Le opere del pittore-scultore G.Barscigliè sono esposte in permanenza alla “Galleria Pictural” di Montecarlo ed alcune di esse hanno dato vita a francobolli. Le sue visuali hanno molte volte fatto il giro del mondo attraverso grafiche da collezione che ha sempre e personalmente realizzato), copertine per riviste specializzate e non, a volantini e a manifesti per eventi di ogni tipo ( il Festival di Cannes, il Forum Internazionale del Cinema e della letteratura di Montecarlo) e a cataloghi per hotel (Grand Hotel di Cap Ferrat, Hotel Carlton di Cannes). Incontra poi Alberto Sughi di Cesena e collabora con lui per numerose mostre bi-personali in importanti gallerie e musei italiani. Numerosi critici hanno scritto delle sue opere. ( nel 2001 Barsciglié firma il libro antico di Figueras in Spagna, libro reliquie d’arte firmato da Salvator Dalì, Pablo Ricasso e tanti pochi illustri del colore.( conservato presso “Les Trull” di Girona Espana 2000) Sue opere figurano al museo d’arte contemporanea di Dalì, a Figueras, Gerona, LLoret de Mar, Barcelona, Cordoba, Madrid Toledo).
( Barscigliè lavorerà ancora tantissimo tra l’anno 2000 e 2006 anche se la sua salute è più volte minata…)